I Gatti di Istanbul

La piccola vacanza di capodanno, quest’anno, ci ha portato a Istanbul. Ci saremmo aspettati di tutto da questa città: storia, architettura, cucina squisita, un popolo cordiale ma… non così tanti gatti!!!
Solo Malta ci aveva sorpreso in tal modo, così come potete leggere dal resoconto a strisce di qualche tempo fa

I felini, nella parte storica della città, sono praticamente ovunque. Gironzolano liberamente e in ottima salute. Non  abbiamo mai visto gatti sofferenti o in condizioni di salute estreme. E la spiegazione è immediatamente chiara: gli  abitanti della città amano i gatti, li coccolano, li nutrono e li proteggono. Non capita di rado vedere qualcuno
fermarsi e fare un “grattino” a un micio.

Incredibile è anche la scena alla quale abbiamo assistito (che ho ritratto in poche parole in questo tweet). Un gattino su un tram, entrato probabilmente per errore,  si
aggirava terrorizzato tra i vagoni. Un ragazzo lo prende e, alla fermata, lo porta fuori.
Il baffuto, spaventato dalla gente e dall’ambiente sconosciuto non ha niente di meglio da fare che correre sui binari e… infilarsi sotto al tram fermo sui binari di fronte!

A quel punto, se fossimo stati in Italia, il povero micio sarebbe storia. Invece alcuni ragazzi hanno fermato i  tram (il tranviere ha avuto riflessi prontissimi) e sono scesi sui binari per tirare fuori il gattino e  portarlo in una zona sicura, in compagnia di altri suoi simili…

I turchi di Istanbul avranno forse capito che i gatti possono essere una risorsa turistica (il gatto è spesso presente come soggetto dell’artigianato locale) oppure sanno che, in una città così antica, un aiutino contro topi ed insetti fa comodo e chi meglio dei felini
può assicurare questo servizio di “pulizia” in cambio di acqua, crocchette e e coccole?

Sto esagerando? Ecco le foto che ho selezionato e… valutate voi il grado di “gattosità” di Istanbul!

Con le strisce torniamo in settimana 🙂

 

Appena fuori dall’albergo, siamo stati subito raggiunti da questo micino che si è fatto coccolare…
…subito raggiunto da un amichetto speranzoso in porzioni di pappa dagli “stupidi umani” italiani.
Il panorama dalla finestra della stanza non era bellissimo ma aveva qualche particolarità. Innanzitutto c’era un gattone che continuava a marcare il territorio. Poi c’era un… divano sul tetto!!! Nel secondo fotogramma potete vedere come i due non possano stare separati a lungo…
La piazza sulla quale si affacciano la moschea di Aya Sofia e la moschea Blu sono invase dai felini. Qui, due paffuti amichetti fanno amicizia.Abbiamo poi scoperto che i due erano inseparabili. Anche il giorno dopo gironzolavano insieme.
I mici della piazza sono ben nutriti e bellisimi. Questo, credo sia un certosino…
…che come potete vedere ha grandissima confidenza con gli “stupidi umani” che gli gironzolano intorno.
Le giornate erano molto belle ma non faceva caldo. Ciononostante, un gatto si abbeverava da questa fontana
All’ingresso del museo archeologico ci sono alcune panchine. Ci riposiamo un secondo ma subito arriva un felino che si accomoda in braccio a mia moglie (sfacciato!)
Anche queste due panchine erano, in teoria, pensate per gli “stupidi umani”…
Uno “zoom” mostra come i due siano nella stessa posizione su panchine diverse. Magari hanno appena litigato!
All’ingresso del padiglione dell’arte preislamica, mi è stato difficilissimo realizzare la foto alle maioliche dell’ingresso a causa di questo certosino!
Nel padiglione di arte preislamica capiamo comunque che l’affinità tra i felini e i locali era nell’aria già da tempo, come potete vedere qui…
…e qui! 🙂
La sera siamo usciti per un giro intorno alla torre di Galata. Nella foto, potete vedere un antifurto felino appoggiato su un comodissimo sedile di un motorino.
In questa foto, presa con il cellulare, potete vedere alcuni clienti in pelliccia che attendono l’inizio dei saldi…
E’ arrivato il giorno dei “souvenir” (sigh) ma questo commesso non ha saputo aiutarci molto nella scelta. In compenso era carinissimo!!!
Chiudiamo la rassegna felina di istanbul con una scena di caccia. Sempre nel palazzo di fronte alla nostra camera d’albergo, questo felino stava “tanando” degli uccellini in una posizione che gli sarà costata molta fatica…
…vanificata dal rumore dell’apertura della finestra che ha fatto sfuggire le prede. Qui potete vedere lo sguardo inquisitorio del felino che mi dà, ovviamente, dello “stupido umano, cosa hai fatto???”

Insomma, Istanbul è veramente una città a “misura di gatto” ci è piaciuta tantissimo e ci sentiamo fortemente di consigliarla a tutti. Inutile sottolineare che, durante tutto il viaggio, il nostro pensiero fisso era questo…

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13 thoughts on “I Gatti di Istanbul

  1. Buon Anno Nuovo Kaneda a tutti e tre! A vedere le tue divertenti foto viene voglia di partire subito per Instanbul. Invidio tua moglie che si è coccolata tanti gatti. Ma la vostra di gatta appenda tornati vi ha annusati da testa ai piedi?

  2. Ohhh :O 😀 🙂 che meraviglia , capisco il dilemma per i souvenir ^0^ , che bel paese vero ? 🙂 bentornati a tutti e tanta serenità per il nuovo anno a tutti tutti 🙂 ♥ ★ ♥ miao , lo

  3. Che bel reportage! Voglio andare a Istanbul!!

  4. Bellissima scelta Istambul, bravi! Dolcissimi i gatti nelle foto: si vede che sono abituati ad essere trattati bene e che sono ben nutriti. Penso che il motivo di tanto rispetto per i miciotti sia di origine religiosa. Quando i miei figli erano piccoli, ho avuto per molti anni una colf tunisina, una persona meravigliosa che adorava- ricambiata- i ragazzi e con la quale parlavamo spesso e volentieri degli usi e costumi dei nostri rispettivi paesi. Ho appreso così che il profeta Maometto, non amava molto i cani ma aveva una venerazione assoluta per i mici; pare che una volta abbia tagliato la manica di una sua tunica per non svegliare la sua gattina che si era infilata là dentro mentre lui meditava. Per questo nei paesi islamici i gatti sono ben trattati e rispettati 🙂
    Per maggiori informazioni http://www.petsblog.it/post/266/i-gatti-di-maometto-storia-di-una-rapporto-privilegiato
    Buon anno a voi e a tutte le persone che amate!
    Simona

  5. No, dico… lo intuite da soli, vero, che tutto questo reportage fotografico inclusa la micia-sultana finiranno nel loro complesso a far parte della ormai smisurata digital-collection di opere Kanediane di proprietà del sottoscritto con lo scopo di futura divulgazione come rinfresca-memoria per future discussioni facebookiane???? 😀

  6. Meraviglioso! Come già ti scrissi su Facebook, già un’amica mia mi aveva riferito di quanto i gatti fossero numerosi e, soprattutto, benvoluti a Istanbul, ma il resoconto fotografico che ne hai fatto tu rende molto meglio l’idea 😉
    Grazie per aver condiviso questa testimonianza con noi stupidi umani gattofili forever!

  7. oddio quanti mici meravigliosi!!!

  8. Bellissimo reportage!! e ancora più belli i gatti con la tua dolce metà 😉 è vero i tunisini venerano proprio i gatti come ha detto bene Simona. Penso che le tue foto mi invogliano ancora di più ad andare ad Istanbul, a cui già avevo fatto un pensierino….;)

  9. Bellissimissimeeeee quanti mici coccolosiiii
    voglio andare anche io a Istanbul…… in tunisia ci sono stata ma non mi sono affatto accorta dei mici….. forse perchè ero nel deserto…… la turchia non ancora visitata.

  10. Sono la mamma di stefano e dopo una decina d’anni nel mese di novembre sono tornata ad Istanbul. Tanti progressi sono stati fatti in questo periodo e la città, già bella in passato, è diventata anche molto moderna. A tutti ho parlato dei bellissimi gatti di Istanbul e dell’amore con cui vengono trattati .Tra le fotoscattate questa è la più curiosa.
    Ciao

  11. Da oggi, con una nuova versione della nostra biglietteria on line puoi acquistare il tuo posto all’Arena di Verona per il Festival 2012 nella zona e con la visuale che preferisci. Rinnovato nella grafica, semplificato nella procedura d’acquisto e migliorato nella fruibilità il nuovo sistema di biglietteria in pochi click, prima ancora di registrarti, ti permette di vedere con la “scelta in mappa” le sezioni di posti disponibili per la categoria selezionata e verificare la visuale sul palcoscenico dalle diverse sezioni. Ora più che mai sei tu il protagonista, puoi scegliere il posto che preferisci o lasciarlo scegliere al sistema con l’opzione “miglior posto”, successivamente puoi ritirare i biglietti, anche la sera stessa dello spettacolo, o richiederne la spedizione tramite corriere a qualsiasi indirizzo e inoltre puoi allegare una dedica che accompagnerà i biglietti se desideri fare un regalo.

  12. Una ultima cosa: scusi, non ho capito bene, ma lei mi sta dicendo che ha visitato di persona Mor Gabriel e ha visto con i suoi occhi i millenari terrazzamenti di Tur Abdin? Non sa quanto la invidio, cribbio! Spero anch’io un giorno (magari quando ci saranno meno curdi) di poter vedere quei luoghi, così come gli eremi rupestri vicini al lago di Van, come quello di S. Anania di Tkes vicino a Bagdedik, o quelli di Madavans, Uludere-Karakum e Uludere-Koyderesi. Pensi che la gran parte di questi sono stati individuati solamente quando, alla fine degli anni ’90 e del tutto casualmente, Gabriella Uluhogian (prof. di armeno all’Università di Bologna, che su questa scoperta credo abbia anche scritto un libro) scoprì un’antica mappa (un rotolo di 3 m, datato 1691) conservata presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, mappa denominata ‘Tabula Chronografica Armenica’ che conteneva per l’appunto molte indicazioni topografiche circa questi siti. Uno degli “edifici” più belli (almeno a vederlo nelle foto) deve essere senz’altro il “Convento del dito”, in località Madavans [anticamente Matravank’: matra=dito, vank=convento], località nella quale, secondo la leggenda, vi era una grotta abitata da diavoli, finché un giorno un angelo sarebbe apparso all’Apostolo Taddeo indicandogli con un dito il luogo in cui far sorgere il monastero!

  13. No, non sono un fan di MISTER B e non lo voto, però trovo ridicole le persone che anche per i fischi di Maurizio Crozza attaccano sempre quella parte politica. Se invece fate andare quei neuroni che avete all’interno del cervello, non avete pensato che in un clima sociale-politico come quello che viviamo adesso, la gente è stanca di sentire idiozie politiche anche in salsa humour-satirico? Non pensate che la gente volesse vedere il Festival della Canzone italiana?

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